Circular Fashion: guida per una produzione sostenibile

In un settore ancora dominato da logiche lineari, la Circular Fashion rappresenta una delle sfide più interessanti e urgenti della moda contemporanea. Non è solo una tendenza, ma una risposta concreta alla necessità di trasformare il modo in cui abitiamo e produciamo, consci che ogni sfumatura legata al termine “sostenibilità” si necessariamente parte del futuro comune.

Oggi, adottare un approccio circolare alla produzione moda conto terzi significa pensare oltre la singola collezione. Significa riprogettare ogni fase del ciclo produttivo con un’attenzione profonda per la sostenibilità, l’uso intelligente delle risorse, e l’estensione della vita utile di ogni capo.

Una consapevolezza che il tessuto tecnico ed economico italiano ha sempre cercato di mantenere e che oggi fa sì che si ritrovi in prima linea in questo cambiamento o, per meglio dire, questo ritorno alla salubrità delle origini.

Per dirla in termini pratici, anche oggi per la moda non si tratta più di spendere meno, bensì meglio, un cambio di paradigma importante voluto da un consumatore medio sempre più attento e consapevole: per fortuna!

 

Economia circolare ed economia lineare

Tradizionalmente, il settore moda ha seguito un modello economico lineare: si producono capi, si vendono, si usano (poco) e si smaltiscono in tempi molto rapidi. È il sistema alla base del fast fashion, che ha generato gravi impatti ambientali e sociali.

L’economia circolare, invece, propone un modello rigenerativo. I materiali non sono considerati usa e getta, ma risorse da valorizzare verso (quasi) un “fine vita mai”. I prodotti sono progettati per durare, essere riparati, riciclati o riutilizzati in nuove forme, un po’ come facevano le nostre nonne nei ricordi più limpidi della nostra infanzia.

Il modello circolare: regeneratereuserecycle

Al centro della Circular Fashion ci sono tre pilastri, che possiamo simpaticamente memorizzare come “Le 3 R della moda contemporanea”:

  • Rigenerare: pensare a cicli produttivi che restituiscano valore al territorio, alle persone, agli ecosistemi. Questo include la scelta di materiali a basso impatto, ma anche processi industriali a energia pulita e condizioni di lavoro etiche.
  • Riutilizzare: prolungare la vita utile del capo attraverso la qualità, la riparabilità e il design senza tempo.
  • Riciclare: sviluppare prodotti che possano essere scomposti e reintegrati nel ciclo produttivo, senza perdita di valore o di performance.

 

I principi del circular design

Il design circolare non riguarda solo la fase creativa, ma definisce tutto il ciclo di vita del prodotto. Per questo per un’azienda come la nostra è fondamentale approfondire il valore di questo approccio, per supportare nella maniera più efficiente i nostri partner, assicurandogli prodotti che soddisfino le richieste dei consumatori più esigenti.

Ecco i cinque principi chiave:

  • Durabilità: i capi devono resistere nel tempo, sia esteticamente sia strutturalmente. Per questo lavoriamo su materiali di alta qualità e costruzioni sartoriali che rendano ogni capo solido e bello a lungo.
  • Disassemblaggio: progettare capi che possano essere facilmente separati nei loro componenti (bottoni, etichette, fodere) per facilitarne il riciclo o la riparazione. Un lavoro apparentemente marginale, ma di fatto essenziale per chi si occupa di dialogare con la clientela più esigente.
  • Scelta dei materiali: privilegiare fibre naturali, certificate, riciclate o rigenerabili. Evitare mix complessi difficili da separare.
    • Zero sprechi: ottimizzare i tagli, riutilizzare gli scarti, ripensare il packaging. Ogni dettaglio può diventare una risorsa. Questo per noi è un sano ritorno alle origini, quando i nostri fondatori hanno creato l’attenzione al taglio con minor spreco possibile che oggi ci contraddistingue sul mercato.
  • Versatilità: realizzare capi adattabili, trasformabili, capaci di essere indossati in modi diversi e per occasioni diverse, per incentivare un uso più prolungato.

Puoi approfondire la nostra modalità di lavoro leggendo la sezione dedicata al nostro laboratorio sartoriale.

 

Come implementare una strategia di Circular Economy

Mettere in pratica i principi della Circular Fashion richiede un cambio di prospettiva che, come dicevamo, è per noi di fatto un avvalorare l’approccio che abbiamo sempre cercato di valorizzare. Ecco alcune azioni concrete:

  • Collaborare con fornitori locali e certificati, che garantiscano tracciabilità e sostenibilità delle materie prime.
  • Coinvolgere tutta la filiera, dalla prototipazione alla logistica, nella cultura del miglioramento continuo e dell’etica produttiva.
  • Investire nel design tecnico, per creare capi che durano, si riparano, si trasformano.
  • Utilizzare tecnologie per ridurre sprechi e monitorare le performance, come software CAD per il taglio ottimizzato o sistemi di tracciabilità digitale.
  • Predisporre soluzioni di fine vita, come programmi di riciclo, reselling o upcycling dei capi.

Per approfondire il nostro processo produttivo, ti invitiamo a visitare la pagina dedicata, dove abbiamo cercato di riassumere i punti essenziali della nostra attività.

 

Esempi di business model dell’economia circolare

Sempre più brand stanno ridefinendo il proprio modello di business in ottica circolare. Alcuni esempi:

  • Produzione su richiesta: niente overstock, produzione flessibile solo su ordine o pre-ordine.
  • Servizi di riparazione e cura del capo: per allungarne la vita e fidelizzare il cliente. È chiaro che questo, lavorando con le principali maison internazionali, è un servizio da strutturare con attenzione, ma del tutto fattibile.
  • Programmi di take-back e riciclo: il brand si prende carico di suggerire metodi per la gestione del fine vita del prodotto.
  • Noleggio o re-sale: nuove forme di fruizione che riducono l’impatto ambientale e amplificano l’uso del capo. Queste toccano meno la nostra realtà, sono “in mano” al consumatore, ma trovano molto seguito e impatto soprattutto tra le nuove generazioni.
  • Capsule collection circolari: collezioni sperimentali con materiali certificati, zero plastica e packaging compostabile.

Nel nostro blog puoi trovare altri approfondimenti su questi temi

 

Confezioni Gallia: circular economy per conto terzi

In Confezioni Gallia, la Circular Fashion non è solo un obiettivo, ma un metodo. Produciamo per brand che vogliono fare la differenza, integrando design, sostenibilità e qualità sartoriale in ogni capo.

Come lo facciamo?

  • Sostenibilità nei materiali: selezioniamo fornitori italiani, tracciabili, con certificazioni ambientali riconosciute a livello europeo ed internazionale, con costante impegno in questa direzione.
  • Ottimizzazione produttiva: riduciamo scarti, gestiamo i picchi con flessibilità, progettiamo collezioni mirate a evitare overproduction.
  • Qualità sartoriale Made in Italy: ogni camicia, giacca o abito prodotto nel nostro laboratorio nasce con l’idea di durare. Lavorazioni sartoriali, cuciture invisibili, dettagli realizzati a mano.
  • Tracciabilità e trasparenza: ogni cliente ha accesso completo al processo, dalla modellistica alla consegna finale. Perché la fiducia si costruisce anche così.

Vuoi saperne di più? Scopri la nostra produzione sartoriale e guarda come realizziamo capi di qualità anche per brand impegnati sul fronte della sostenibilità.